Progetto Educativo Nido d’infanzia 2014/2015
PREMESSA
Ogni nido d’infanzia ha un progetto educativo che esplicita le scelte degli educatori e la loro attuazione nell’operatività quotidiana. L’elaborazione del progetto educativo da parte del collettivo ha permesso il manifestarsi di alcune condizioni:
1. L’adozione da parte degli educatori di metodologie basate su scelte esplicite e condivise;
2. La riflessione costante su aspetti importante dell’azione educativa.
IL SERVIZIO: ORGANIZZAZIONE, RUOLI E FUNZIONI
Il nido d’infanzia è condotto dalle suore Domenicane del SS. Sacramento e si impegna nella gestione ad offrire un servizio qualificato a bambini e bambine di età compresa fra i 12 e i 36 mesi e alle loro famiglie.
E’ stato aperto aIl’utenza nel settembre 2001, è ubicato in via Emiliani, 54 nel comune di Fognano.
Il nido d’infanzia è strettamente collegato alla Scuola dell’infanzia nell’istituto sia sul piano organizzativo che gestionale formando con questa un polo educativo.
Il nido d’infanzia “Emiliani” è un servizio educativo di ispirazione cattolica che trasmette ed elabora una visione cristiana della vita in cui i principi evangelici e i valori umani diventano norma educativa.
E’ una istituzione formativa nella quale il criterio regolatore ed ispiratore di tutt l’attività educativa è rappresentata dalla centralità della persona, nel pieno rispetto dell’integrità di ogni singola creatura, sia essa di qualsiasi nazionalità la frequenti.
Vuole essere un servizio che pone al centro del suo progettare i valori della vita, dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza e della pace. Il nido d’infanzia favorisce la maturazione della identità umana e cristiana del bambino, rispettando le fedi di ogni religione e stimolando le funzioni mentali ed intellettuali, le attitudini creative, la dimensione etico-religiosa e le sue capacità critiche.
SPAZIO E AMBIENTE:
Il nido d’infanzia “Emiliani” si estende su uno spazio così suddiviso:
– 2 sezioni (Nido e sezione Primavera)
– 1 cucina (interna, centralizzata)
– 1 dispensa
– Sala da pranzo (spazio comune con la scuola dell’infanzia)
– spogliatoio per adulti e servizi igienici annessi
– ufficio
L’ambiente è strutturato in modo da favorire l’espressività e la creatività del bambino garantendo, nel contempo, sostegno fisico ed affettivo attraverso una continua rassicurazione di stabilità ed attendibilità.
Lo spazio è strutturato in modo che il bambino possa prendere l’iniziativa di esplorare, progredisca alla conquista di autonomia e acquisisca la capacità di orientarsi.
Gli spazi interni sono organizzati in zone o angoli. Troviamo: ingresso con armadietto personale per ogni bambino, angolo delle attività psico-motorie, angolo per le attività di lettura e verbalizzazione, angolo per le attività grafico pittoriche, area dei servizi igienici e angolo mensa (esterno alla sezione).
Gli spazi esterni danno accesso diretto dall’aula al giardino. La nuova rsitrutturazione suddivide l’intera area cortilizia in quattro tematiche tutte strutturate in modo funzionale alle attività di gioco e di esplorazione adatti a questa fase della crescita (città, giardino, bosco, zona ludica).
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
Il nido d’infanzia è aperto da Settembre a Giugno, dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 16:30. Offre un pre-orario dalle ore 7:30 alle 8:30 e un post-orario dalle 16:30 alle 17.
Durante il mese di luglio è attivo il C.R.E.N., l’orario di apertura e chiusura viene deciso annualmente secondo le esigenze dei genitori.
L’istituto dotato di mensa interna, segue la tabella dietetica dell’ASL e provvede direttamente alla refezione dei bambini fornendo frutta, pranzo e merenda pomeridiana.
Per coloro che lo richiedono si effettua il trasposrto scolastico.
Il nido d’infanzia è associato alla F.I.S.M. provinciale, per questo gode dei corsi di aggiornamento-formazione e del coordinamento pedagogico.
Il nido d’infanzia è diviso in due sezioni:
1. Sez. Cuccioli (dai 12 ai 20 mesi), composta da 4 bambini (1 maschio e 3 femmine), l’educatrice referente è Diana A.
2. Sez. Coniglietti (dai 20 ai 36 mesi), composta da 8 bambini (3 maschi e 5 femmine), l’educatrice referente è Emanuela M.
La maggior parte delle attività vengono svolte insieme.
IL MODELLO PEDAGOGICO
Lo spirito dell’educazione nel Nido “Emiliani” si realizza sostanzialmente nelle semplicità del contesto aeducativo, nell’amabilità, affidabilità e allegrezza dei rapporti e delle relazioni fatti di gesti e di parola, nel carattere costruttivo e propositivo del dialogo e dell’ascolto, nell’attenzione sempre vigile e costante, rivolta alla valorizzazione della unicità di ogni bambino, del suo vissuto, della sua storia e del contesto in cui vive. Questi elementi risultano essere preziosi e necessari per realizzare quotidianamente e concretamente il progetto educativo. Ovvero una programmazione mirata, ragionata, flessibile, indispensabile per far si che il bambino possa crescere e diventare persona autonoma e responsabile.
Punto fondamentale per la nostra attività educativa è lo sviluppo di relazioni sia fra i bambini, sia fra gli adulti e i bambini.
L’obiettivo primario non è l’apprendimento di contenuti specifici, ma altresì è la qualità della relazione.
In servizio educativo vuole essere il luogo della socialità e non della semplice socializzazione, ma come luogo che offre cura e risposte ad ogni bisogno esplorativo e relazionale.
La pedagogia del nido è una pedagogia dell’emozione e dell’affetività, poiché le emozioni hanno un ruolo primario nel costruire l’identità di una persona. Infatti l’affettività caratterizza il pensiero, determina atteggiamenti e azioni ed inoltre sostiene la vita interiore e relazionale poiché attraverso le emozioni il soggetto interagisce qualitativamente con gli altri e con il mondo.
Le emozioni, infatti, sono alla base del comportamento individuale e sociale, e influenzano altresì l’apprendimento, per questo si riconosce il bisogno di coltivare le proprie emozioni, di riconoscerle, di dargli un nome e dar voce al proprio sentire.
SEZIONE CUCCIOLI – CONIGLIETTI “Coloriamo il mondo!”
Obiettivi: favorire sviluppo di relazioni significative fra adulti e bambini all’interno della quale si sviluppa l’identità emotiva, cognitiva, relazionale e sociale attraverso:
• Contesto educativo del nido d’infanzia visto come luogo che offre al bambino risposte ai suoi bisogni esplorativi e affettivi;
• Pedagogia dell’emozione e dell’affettività;
• Esplorazione per apprendere e fare esperienza, inoltre manipolare e trasformare che richiede fiducia in sé stessi e negli altri;
• Gioco, sia esso novità spontanea o strutturato
AREE DI INTERVENTO E OBBIETTIVI SPECIFICI
Percezione e manipolazione:
◊ saper individuare e verbalizzare le caratteristiche percettive e tattili dei diversi materiali, anche legati ai 5 sensi.
◊ Discriminare materiali diversi per natura e consistenza.
◊ Conoscere e riconoscere i colori primari;
◊ Constatare cambiamenti/trasformazioni di vari materiali (fusione di colori, creazioni di forme con l’uso del pongo..).
Schema corporeo:
◊ Acquisire la consapevolezza delle varie parti del corpo
◊ Sviluppare la cooridinazione.
◊ Acquisire autonomia motoria.
◊ Acquisire autonomia sfinterica
Linguaggio:
◊ Denominare correttamente e saper riconoscere
◊ Dare un nome alle proprie emozioni e ai propri bisogni.
◊ Usare un linguaggio adeguato alle sequenze.
◊ Fruire con interesse e partecipazione dell’ascolto e del racconto di una storia.
Conoscenza di sé e dell’altro (formazione dell’identità e interazione con l’altro):
◊ Sviluppare la capacità di riconoscere e identificare i momenti di routine.
◊ Comprendere ed interessarsi a situazioni di condizisone che vengono proposte.
◊ Accettare e condividere alcune regole elementari di convivenza.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA EDUCATIVA: LE ROUTINE
I momenti di routines, intendendo per questi i momenti di accoglienza al mattino, l’uscita, l’angolino, il cambio, il pranzo, il sonno, sono situazioni che determinano scansioni temporali ripetute ogni giorno in modo uguale in ogni sezione: la loro regolarità e prevedibilità danno sicurezza al bambino e gli permettono di orientarsi rispetto ai tempi della giornata.
Durante questi momenti quotidiani si strutturano ed organizzano la maggior parte delle esperienze del bambino per questo la loro organizzazione viene fatta rientrare nella programmazione educativa.
In queste occasioni si viene a definire fra adulto e bambino e tanto più, quanto piu questo è piccolo, una forte relazione interpersonale da cui derivano conoscenze e competenze.
Attraverso le cure del corpo, che rimane anche per i piu grandi un forte momento individualizzato, il bambino comincia a comporendere che il corpo è il mezzo del nostro comunicare.
Associando le risposte dell’adulto alle sue esigenze, impara a percepire, dalla cessazione delle sensazioni sgradevoli (fame, sete) la relazione esistente fra i suoi segnali comunicativi e l’intervento dell’altro assieme ad un senso affettivo ed emotivo di sicurezza.
L’interazione che si mette in atto si struttura in episodi e con ritmi che per la loro ripetitività consentono al bambino di precepire, elaborare, fissare, riconoscere, ricordare e preverdere l’alternarsi delle sequenze in cui si scompone l’azione o la situazione, arrivando così alla strutturazione della realtà.
Attraverso le routines si trasettono, indirettamente ed incosapevolmente al bambino informazioni e modelli di comportamento.
Per sostenere lo sviluppo di un bambino attivo, bisogna, parlando di azioni abitualizzate, prestare attenzione anche a quei rituali che lui spesso mette in atto nel suo vissuto quotidiano e che rappresentano la sua capacità di adattamento ai cambiamenti che possono essere vissuti come conflittuali.
L’AGGIORNAMENTO E LA FORMAZIONE IN SERVIZIO
L’aggiornamento inteso come esigenza di rinnovare e qulificare la professionalità degli educatori è ormai un concetto condiviso da tutta la realtà educativa.
La F.I.S.M. provinciale cura l’aggiornamento professionale delle educatrici e insegnati e offre occasioni espressamente finalizzate alla formazione valoriale e spirituale dele personale educativo impegnato nei nidi d’infanzia. Favorisce inoltre forme di partecipazione a corsi di formazione, a progetti di qualificazione del servizio in collaborazione tra soggetti gestori diversi, pubblici e privati.
L’OSSERVAZIONE
L’osservazione è uno dei metodi che l’educatrice adopera in tutte le fasi del progetto formativo nel riconoscimento dei bisogni didattici, nella progettazione, nella programmazione delle attività e nella valutazione dell’attività progettuale.
Osservare vuol dire rilevare le esigenze e la abilità dei bambini, ed è attraverso un costante e proficuo processo di osservazione che si è in grado di acquisire informazioni valide e precise, che consentono di valutare le esigenze del bambino e di modificare le proposte educative in base alle sue risposte.
L’osservazione verrà svolta sin dall’inizio dell’anno scolastico, per cogliere la situazione di partenza, quindi i pre.requisiti dei bambini, fondamentali per stilare la progettazione, sia in itinere, per modificare, se occorre, gli obiettivi della programmazione.
Essa tende soprattutto a rilevare: abilità riguardanti tutti i tipi di linguaggio, da quello verbale a quello espressivo; le dinamiche di gruppo che si vengono a creare; l propensione alla socializzazione di ogni bambino, sia con i compagni che con il gruppo di lavoro; nonché le abitudini durante il momento del pranzo, del bagno, del sonno.
LA VALUTAZIONE E LA VERIFICA
La verifica e la valutazione dei risultati, unotamente all’osservazione, rappresentano un momento fondamentale della progettazione perché tra di loro vi è un legame indissolubile. Attraverso la verifica, in particolare, si accertano gli esiti dell’apprendimento di abilità e conoscenze da parte dei bambini ed è impossibile riscontrare se i programmi, i metodi, la didattica adoperata dagli educatori siano stati efficaci.
Il momento valutativo ha lo scopo di segnalare, per ogni bambino, le conquiste e le lacune emerse al termine del lavoro svolto dal nido d’infanzia in concomitanza con la famiglia e le agenzie formative presenti sul territorio; viene, quindi, valutato l’operato di tutti i soggetti coinvolti, perché tutti spinti dallo stesso fine: realizzare lo sviluppo psico-fisico del bambino.
A conclusione del percorso stileremo un bilancio del lavoro didattico svolto, che concerne si i risultati dei bambini, sia le risorse, i metodi, i materiali adoperati dagli educatori per realizzare il processo di apprendimento.
La riflessione critica della progettazione è importante perché consente di offire ai bambini un servizio che si connoti sempre più di elevata qualità, al cui centro gravita il bambino con i suoi bisogni ed interessi.
LA DOCUMENTAZIONE
L’attività di documentazione ha la funzione di custodire le tracce di lavoro e conservare memoria delle esperienze svolte.
Il processo di documentazione è strettamente legato alla propria identità: il bambino che, a distanza di anni, sfoglia il suo album personale rivive le esperienze e le conoscenze acquisite in quel contesto; l’educatore che ritrova una sua vecchia documentazione può rileggerla creticamente a distanza alla luce delle nuove competenze aquisite.
La documentazione è rivolta al bambino, alle famiglie e all’intere rete educativa.
Diverse sono le forme di documentazione che il Nido d’infanzia adotta:
– Protocolli di osservazione relativa ad ogni singolo bambino e agli ambienti di esperienza con schede, disegni, dialoghi, oggetti realizzati dai bambini;
– Cartelloni illustrativi che costruiscono, per la mente dei bambini, memoria delle attività svolte e dei momenti di vita di relazione vissuti insieme al gruppo dei pari.
Inoltre, per le famiglie può essere uno strumento atto ad illustrare ai genitori le esperienze compiute dai figli.
– Fotografie accanto alle quali vengono riportati dialoghi, opinioni e idee oltre al percorso pedagogico realizzato;
– Mezzi visivi: cd, internet;
– Diario di bordo su cui vengono annotate riflessioni, conquiste, attività, esperienze che si sono verifiate durante una giornata al nido d’infanzia.
Il diario di bordo è uno strumento che restituisce ai genitori i fatti e gli episodi accaduti ai loro figli nell’arco di una giornata e che fornisce agli educatori un utile supporto per rivedere ciò che è stato realizzato fino a quel momento.
Le educatrici
Diana Aida
Emanuela Mosca