Istituto Emiliani delle Suore Domenicane del SS. Sacramento
Via Emiliani, 54 – Fognano (RA)
Progetto educativo – sez. Primavera 2015/2016
Sommario
Caratteristiche strutturali della scuola. 3
Impianto organizzativo e strutturale: 5
Organizzazione del servizio. 5
Coordinamento, supervisione psico-pedagogica e formazione. 6
Le principali fasi del progetto. 6
Elaborazione delle attività e dei laboratori da proporre. 6
Attività manipolative/costruttive. 7
Progetto educativo “Sono come mangio”. 9
Contesto
L’Istituto Emiliani è presente sul territorio di Fognano da molti anni. Nato e inserito all’interno dello storico monastero delle suore Domenicane, famoso per la sua imponenza e per la bellezza dei suoi orti e la rigogliosità delle sue colture. E’ l’unica scuola presente in paese e la maggior parte delle famiglie che ne richiedono i servizi sono famiglie risiedenti nel territorio di Fognano o provenienti dai paesini limitrofi.
Caratteristiche strutturali della scuola
Il nido d’infanzia entra a far parte dell’Istituto Emiliani dal settembre del 2001. E’ diretto dalle suore Domenicane del SS. Sacramento e si pone l’obiettivo di offrire un servizio qualificato a bambini e bambine di età compresa fra i 12 e i 36 mesi e alle loro famiglie. E’ubicato in via Emiliani, 54 nel comune di Fognano.
L’Istituto è da sempre punto di riferimento per la comunità locale per via dei molteplici ruoli e funzioni svolti e avuti sin dal passato. E’ attento quindi alle esigenze esterne, cercando di adattare i propri servizi in base alle richieste e alle necessità dell’utenza, restando così aggiornato con le problematiche e le difficoltà dei nostri tempi.
L’istituto comprende il nido d’infanzia e la Scuola dell’infanzia entrambe strettamente legate sia sul piano organizzativo che gestionale creando un vero e proprio polo educativo. Il nido d’infanzia “Emiliani” è un servizio educativo di ispirazione cattolica che trasmette ed elabora una visione cristiana della vita in cui i principi evangelici e i valori umani diventano norma educativa.
E’ una istituzione formativa nella quale il criterio regolatore ed ispiratore di tutta l’attività educativa è rappresentata dalla centralità della persona, nel pieno rispetto dell’integrità di ogni singola creatura, sia essa di qualsiasi nazionalità la frequenti.
Vuole essere un servizio che pone al centro del suo progettare i valori della vita, dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza e della pace. Il nido d’infanzia favorisce la maturazione della identità umana e cristiana del bambino, rispettando le fedi di ogni religione e stimolando le funzioni mentali ed intellettuali, le attitudini creative, la dimensione etico-religiosa e le sue capacità critiche.
Il nido è suddiviso in sezione dei cuccioli con bimbi dai 12 ai 18 mesi e la sezione sperimentale Primavera con bimbi dai 24 ai 36 mesi composta da 7 bimbi ( 2 maschi e 5 femmine).
Impianto pedagogico
La nascita della sezione Primavera all’interno del nido è conseguita a seguito di un’esigenza interna con l’obiettivo di prestare un servizio di maggiore qualità nei confronti degli utenti (bambini e famiglie). La suddivisione in gruppi più circoscritti e più simili nel piano dello sviluppo cognitivo, psicologico e motorio, ha permesso alle educatrici di elaborare progetti più specifici per le varie tappe di crescita, con l’obiettivo di porre il giusto quantitativo di stimoli e una buona qualità di intervento, sia per “i grandi” che per i “più piccoli”. La maggior parte delle attività, quindi, sono svolte separatamente, mantenendo comunque un contatto, sia con la scuola dell’infanzia, ma soprattutto con la sezione dei “cuccioli”, dando così vita a lavori di intersezione, molto stimolanti ed arricchenti sia per i più grandi che per i più piccoli.
Il bambino è visto e considerato nella sua globalità ed interezza come creatura attiva e libera. E’ stimolato al divenire autonomo, indipendente sia nella motricità, che nel pensiero. Verrà accompagnato dall’educatore e mai sostituito da esso. La sua curiosità, insita dalla nascita, verrà stimolata e accontentata, facendo attenzione sempre alle diversità e unicità di ogni singolo bambino. L’obbiettivo: mettere il bambino con i suoi bisogni e i suoi interessi al centro del progetto educativo facendo attenzione alla qualità della relazione adulto-bambino, al riconoscimento dell’unicità di ciascun bambino, alla predisposizione di un contesto che gli garantisca la sicurezza e la continuità, su cui si fonda lo sviluppo dell’autonomia, un ambiente sicuro e accogliente, ma anche interessante da scoprire e da esplorare.
L’educatore ha il compito di accompagnare, affiancare e mai sostituire il bambino o il genitore. Porta avanti una pedagogia dell’affetto e delle emozioni, per dare sicurezza, stabilità, consolazione al bambino, ma non per divenire un sostituto della figura genitoriale. Ha il ruolo di accogliere il bambino sapendo quando è il momento di ritirarsi sullo sfondo per dare spazio alla sua libera scelta e all’autonoma organizzazione dell’attività. L’educatore si pone e opera nei confronti del bambino e dei suoi genitori come persona di riferimento. Una delle sue mansioni principali è quella dell’osservazione utilizzata per conoscere, per comprendere il significato del comportamento infantile e per progettare (pianificare, verificare, modificare).
L’educatore ha inoltre il compito di organizzare la giornata al nido scandendola in momenti precisi e uguali per ogni giornata (routines). Queste avranno lo scopo di infondere sicurezza al bambino, che saprà cosa aspettarsi successivamente senza rimanere spaesato. Gli orari prestabiliti, l’organizzazione e le routine nell’arco della giornata(accoglienza, merenda, cambio, attività, lavaggio mani, pranzo, cambio e nanna), consentiranno al bambino di acquisire più sicurezza e stabilità sin dall’inserimento, sono certezze che rasserenano il bambino e gli consentono di non preoccuparsi di altro, se non che di giocare, crescere, curiosare, esplorare, scoprire, ecc..
Scansione, organizzazione, sì, ma è richiesta all’educatore anche tanta flessibilità e pazienza, durante tutto l’arco della giornata. Flessibilità nel momento delle attività, per rispettare le tempistiche e le modalità di ogni singolo bambino, affinchè l’intervento proposto, possa avere dei buoni esiti, che a volte, non coincidono proprio con il prodotto finito dell’attività, ma, piuttosto, in un comportamento interiorizzato, in uno step di crescita superato: impiegare del tempo per un’attività non vuole dire perderlo, ma investirlo in una crescita assicurata, sia per il bambino, che per l’educatore.
Impianto organizzativo e strutturale
Il nido d’infanzia “Emiliani” si estende su uno spazio così suddiviso:
- 2 sezioni, Nido (cuccioli) e sezione Primavera
- cucina (interna, centralizzata)
- dispensa
- Sala da pranzo (spazio comune con la scuola dell’infanzia)
- palestra (spazio condiviso con la scuola dell’infanzia)
- cortile ( spazio condiviso con la scuola dell’infanzia suddiviso in quattro tematiche tutte strutturate in modo funzionale alle attività di gioco e di esplorazione adatti a questa fase della crescita città, giardino, bosco e zona ludica,
- corridoio (spazio condiviso con la scuola dell’infanzia)
- spogliatoio per adulti
- dormitorio (spazio condiviso con la Scuola dell’infanzia)
L’ambiente è strutturato in modo da favorire l’espressività e la creatività del bambino garantendo, nel contempo, sostegno fisico ed affettivo attraverso una continua rassicurazione di stabilità ed attendibilità. Lo spazio è strutturato in modo che il bambino possa prendere l’iniziativa di esplorare, progredisca alla conquista di autonomia e acquisisca la capacità di orientarsi. Gli spazi interni sono organizzati in zone o angoli.
Troviamo la zona armadietti, condivisa con la sezione dei cuccioli, all’interno della sezione primavera troviamo l’angolo per le attività laboratoriali e per attività strutturate, con tavoli e sedie, l’angolo morbido per le attività di lettura e verbalizzazione, l’angolo per i giochi di finzione e di imitazione, l’area dei servizi igienici condivisa con la scuola dell’infanzia, l’area cambio condivisa con la sezione cuccioli, la zona dormitorio adiacente alla sezione primavera, la palestra, utilizzata per il gioco libero o per laboratori di motricità e la zona mensa (esterna alla sezione).
Organizzazione del servizio
Il nido d’infanzia è aperto da Settembre a Giugno, dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 16:30. Offre un pre-orario dalle ore 7:30 alle 8:30 e un post-orario dalle 16:30 alle 17. Durante il mese di luglio è attivo il C.R.E.N., l’orario di apertura e chiusura viene deciso annualmente secondo le esigenze dei genitori. L’istituto dotato di mensa interna, segue la tabella dietetica dell’ASL e provvede direttamente alla refezione dei bambini fornendo frutta, pranzo e merenda pomeridiana. Per coloro che lo richiedono si effettua il trasporto scolastico.
Coordinamento, supervisione psico-pedagogica e formazione
L’aggiornamento inteso come esigenza di rinnovare e qualificare la professionalità degli educatori, è ormai un concetto condiviso da tutta la realtà educativa. La F.I.S.M. provinciale cura l’aggiornamento professionale delle educatrici ed insegnati e offre occasioni espressamente finalizzate alla formazione valoriale e spirituale delle personale educativo impegnato nei nidi d’infanzia. Favorisce inoltre forme di partecipazione a corsi di formazione, a progetti di qualificazione del servizio in collaborazione tra soggetti gestori diversi, pubblici e privati. Sono stati effettuati dall’equipe di educatori corsi per alimentaristi (HACCP) e per il pronto soccorso.
Le principali fasi del progetto
Osservazione del bambino
L’osservazione ci permette di raccogliere informazioni utili sul bambino e di determinare quali sono i suoi bisogni, le sue aspettative, le sue ansie il suo modo di relazionarsi al mondo ed alle persone. Tutto ciò ci farà individuare percorsi ed attività centrati sia sul singolo sia sul gruppo.
Definizione degli obiettivi
Gli obiettivi esplicitano i percorsi individuati, questi sono centrati sul bambino e sono finalizzati alla conquista dell’autonomia personale, alla conoscenza del proprio corpo, a favorire la coordinazione senso-motoria, a conoscere l’ambiente intorno a sé, ad affinare le capacità grafiche, costruttive e manipolative e a contribuire alla socializzazione.
Elaborazione delle attività e dei laboratori da proporre
L’elaborazione delle attività e dei laboratori aiutano il bambino ad acquisire la prima conoscenza dell’ambiente intorno a sé.
Verifica dei risultati
La verifica ha come fine primario quello di accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi prefissati verificando la validità e la pertinenza dei tempi, degli spazi e delle procedure utilizzate, oppure ricercare le cause del loro mancato conseguimento.
Attività
Tutte le attività verranno espresse in forma ludica infatti il gioco è la principale attività del bambino e riveste un ruolo formativo determinante per lo sviluppo della personalità. Esso nasce da un bisogno interiore che lo spinge a muoversi, ad agire, ad operare sulle cose che lo circondano e di inventare le cose che vorrebbe possedere. Il gioco è il modo più naturale di costruire i propri modelli di conoscenza e comportamento. Le attività che vengono proposte ai bambini, sotto la continua sorveglianza del personale educativo sono:
- Attività grafico-pittoriche (pennarelli, tempere, matite a cera, colori a dito collage, gessetti….)
- Attività manipolative (pongo, farina, acqua, terra, colla, pasta di pane, pasta di sale, sementi…)
- Attività linguistico-cognitive (incastri, puzzle, libri, immagini, fotografie…)
- Attività motoria (palestra, giochi in giardino…)
- Attività simboliche e di finzione (travestimenti, cucina, drammatizzazione).
Attività grafo-pittoriche
L’espressione artistica dei bambini è un momento di grande liberazione, comunicazione ed esternazione, da svolgere, quindi in un ambiente di grande serenità e seguendo le tempistiche del bambino. Sono offerti i più vari materiali e varie tecniche per poter così dare spunti e giusti stimoli ad ogni piccolo. Attraverso queste attività i bambini esprimono e manifestano la loro rappresentazione dei vari aspetti della realtà e il loro vissuto emozionale. Il fine non è sempre la produzione di qualcosa, ma semplicemente il lasciare un segno, una traccia, come affermazione della propria identità.
Attività manipolative/costruttive
La manipolazione è una delle opportunità di conoscenza per i bambini nei confronti del mondo circostante; essa sollecita curiosità e disponibilità alla scoperta, introducendo il bambino alle prime operazioni di concettualizzazione. Attraverso i giochi del riempire, del travasare, il bambino consolida la capacità di equilibrare e di coordinazione oculomanuale, sperimentando nozioni come sopra-sotto, pesante-leggero dentro-fuori. Questo tipo di esperienza aiuta il bambino a rafforzare il proprio livello percettivo, stimolandolo ad esplorare e toccare materiali messi a disposizione: la farina, il riso, la pasta, la carta, il cartone, il didò, la pasta di sale e altri materiali.
Attività simboliche
Durante il secondo anno di vita il bambino comincia ad interessarsi ai giochi di rappresentazione, sviluppa cioè la capacità di pensare, evocare, rappresentare oggetti, persone non presenti; nel gioco simbolico il bambino riproduce le esperienze della propria vita. Con l’ausilio dei travestimenti potrà inscenare veri e propri momenti di vita, oppure con la cucina insieme a cibi di plastica e tegami, potrà interpretare svariati ruoli. La fantasia sarà così stimolata e liberata.
Attività linguistiche
Dominare le modalità e gli strumenti per comunicare significa poter entrare in relazione con gli altri migliorando la qualità della propria esperienza di vita sotto il profilo sia cognitivo che sociale. L’uso corretto, consapevole ed intenzionale di gesti e parole porta progressivamente il bambino a partecipare a momenti di dialogo e di comunicazione sempre più soddisfacenti che gli consentono di intervenire con successo all’interno del gruppo e di riconoscersi come vero protagonista della relazione.
La buona stimolazione dell’uso del linguaggio arricchisce la competenza linguistica del bambino stesso, aspetto che l’educatore non deve mai sottovalutare. Anche il piccolo gruppo può favorire una buona comunicazione perché permette al bambino di confrontare con gli altri i propri bisogni, sensazioni, opinioni e di esprimere i propri punti di vista e stati d’animo. La lettura di libri insieme all’educatrice, le canzoni e le quotidiane relazioni, aiuteranno il bambino a progredire nell’uso di un corretto e fluente linguaggio.
Attività motoria
L’attività motoria è l’insieme di una serie di proposte, che si esprimono attraverso il gioco, il laboratorio. L’attività motoria (in campo educativo) si strutturerà come un insieme di azioni che, basandosi sul dialogo corporeo, mira a favorire l’organizzazione motoria, stimolando nei bambini l’interiorizzazione delle tappe dello sviluppo psicomotorio. In altre parole, l’educazione motoria, oltre a facilitare l’apprendimento di un corretto comportamento motorio, agendo sull’organizzazione globale e segmentaria del piccolo alunno, si articola al fine di permettere al bambino nel gruppo, di approfondire:
- la conoscenza di sè e dell’altro da sè
- la relazione con i pari e con gli adulti presenti
- l’espressione e la comunicazione di bisogni e di sentimenti.
La presenza nell’istituto di una palestra attrezzata con strumenti idonei all’età dei bambini e uno spazio capiente, permetterà di svolgere agevolmente le attività motorie al suo interno. Anche il cortile, interno all’istituto, consentirà ai bambini di sperimentare la propria motricità liberamente ed in sicurezza. La musica associata al ballo sarà fulcro di momenti di “intensa” motricità.
Attività musicali
L’ascolto di musiche e ritmi diversi, accompagnate da movimenti, consentirà ai bambini di sperimentare su se stessi il proprio ritmo corporeo, vedere come reagisce il proprio corpo allo stimolo musicale ed assecondarlo. La produzione di strumenti durante i laboratori, consentirà ai bambini di entrare nella musica e nel suo ritmo, di fraternizzare con essa e di prenderne parte con naturalezza e libertà. Inoltre, canzoni e filastrocche saranno uno strumento importante per stimolare un buon linguaggio ed una ricca conoscenza lessicale.
Progetto educativo “Sono come mangio”
(esperienza di continuità con la scuola dell’infanzia)
Per il bambino piccolo l’incontro con il cibo rappresenta la prima modalità di “assaggiare” il mondo che lo circonda e procurarsi sensazioni di benessere. Il cibo e l’alimentazione in generale rappresentano il veicolo della comunicazione con l’adulto assumendo, fin dai primi istanti di vita, una notevole importanza nell’elaborazione delle basi psicologiche dell’identità̀ personale e nella capacità di relazionarsi all’esterno.
Mangiare non è quindi solo la soddisfazione di un bisogno primario: è un atto che assume una forte valenza psicologica e relazionale.
Per il bambino, infatti, il pasto è, fin dai primi momenti di vita, collegato ad una dinamica relazionale in cui l’adulto, genitore o educatore che sia, soddisfa la sua fondamentale esigenza di nutrimento e nello stesso tempo costruisce una relazione fatta di contatto, sguardi, sorrisi e parole. Sulla base di questa consapevolezza pensiamo, come equipe educativa, che il pasto al nido abbia una forte valenza educativa e formativa e debba essere parte centrale del progetto pedagogico, nella ricerca delle strategie educative più adeguate ai bisogni del bambino in relazione alle diverse fasce d’età di appartenenza.
Questo progetto verrà quindi portato avanti sia dalla scuola dell’infanzia sia dalla sezione Primavera, ancor più per sottolineare l’importanza di una continuità tra le due entità scolastiche. Il progetto, sarà adattato alla classe specifica a cui verrà rivolto tenendo conto dell’età, dello sviluppo cognitivo, dello sviluppo del linguaggio, delle personalità, dei bisogni e delle richieste provenienti dai bambini coinvolti.
Obiettivi
- Sperimentare sensazioni e sapori nuovi : la consistenza, il sapore, la forma, il colore degli alimenti proposti,
- Coltivare la sensibilità del gusto, differenziando le proposte dei cibi utilizzati,
- Avvicinare i bambini ad alimenti come frutta e verdura, spesso oggetto di rifiuto o difficoltà,
- Scoprire in modo fantasioso le caratteristiche dei vari alimenti ( gioco simbolico nell’angolo della cucina, gioco del supermercato, …)
- Assistere alla trasformazione dei vari cibi partecipandone direttamente alla preparazione(facciamo la pizza, i pop-corn, la spremuta, la macedonia, …)
- Riprodurre con diverse tecniche grafo pittoriche le esperienze vissute (attività a tavolino con colori a dita, pittura, collage, oppure attività di cartellonistica)
- Interiorizzazione di semplici regole al momento del pasto ( lavare le mani, mettere il bavaglino, cercare di stare seduti, non portare giochi a tavola, …)
- Sviluppare l’autonomia
- Sviluppare la socializzazione (riconoscere il pranzo come momento conviviale).
Metodologia e strumenti
- Progettazione e valorizzazione della routine del pasto
I momenti del pasto al nido sono pensati da noi educatrici secondo precise e intenzionali strategie educative in relazione alle diverse fasce d’età dei bambini. Innanzitutto questi momenti sono preceduti da una serie di sequenze che si ripetono sempre uguali (lavare le mani, mettere il bavaglino, ascoltare il rumore del carrello che arriva, …) che permettono al bambino di isolare il pasto dagli altri eventi quotidiani, riconoscendolo e fissandolo nella routine giornaliera, creando uno schema conoscitivo e di previsione. Il ruolo di noi educatrici varia in relazione all’età dei bambini. Per i bambini più grandi (dopo i 12/18 mesi), che cominciano a mangiare da soli, il pasto assume via, via una maggiore valenza di socializzazione tra bambini. Il pasto si consuma seduti con i coetanei attorno al tavolino: i bambini si guardano, si imitano nell’assaggio del cibo, scambiano chiacchiere e sorrisi, fanno piccole trasgressioni, … Il pasto diventa così un momento conviviale, caratterizzato da un clima sereno e rilassato. Lo stare insieme con gli amici, parlarsi, chiacchierare a tavola è il piacere proprio dei bambini tra il 2° e il 3° anno, accanto alla conquista di una piena autonomia personale. Il momento del pasto è, per tutti i bambini, strutturato da tempi e regole: non si portano a tavola i giochi, non si disturbano gli altri bambini, non si buttano per terra i piatti, si rimane seduti, senza però particolari forzature.
Riteniamo fondamentale:
- Creare un’atmosfera di quiete (ridurre il livello di rumore, non avere fretta, rispettare i ritmi diversi dei bambini, …)
- Incoraggiare il bambino e gratificarlo verbalmente nei suoi tentativi e nelle sue conquiste quotidiane
- Seguire con attenzione piccoli gruppi di bambini (evitare di alzarsi e di spostarsi continuamente, cercare di avere tutto l’occorrente a disposizione, …).
- Ai più grandi: favorire il dialogo e l’arricchimento linguistico. Con la verbalizzazione degli alimenti e delle azioni, invitando il bambino ad esprimere le proprie sensazioni (Ti piace?.. E’ caldo?… Vuoi ancora?…)
- Attività di laboratorio
- Conosciamo il cibo con tutti i sensi. Verranno proposte attività per stimolare i vari sensi, come annusiamo i profumi (le spezie, le erbe aromatiche), vediamo e riconosciamo gli alimenti, assaggiamo e differenziamo i gusti ( dolce, amaro, aspro, salato, piccante,…), manipoliamo e travasiamo gli alimenti (farina gialla e bianca, riso, pastina, sementi..)
- il cibo e le stagioni: l’Istituto Emiliani possiede orti e frutteti, questi saranno la meta di attività di raccolta, assaggio, osservazione e conoscenza del frutto/verdura, legati alla stagionalità del momento,
- valorizzazione del gioco simbolico nella cucina: spazio allestito con materiale sempre a disposizione per il gioco libero del bambino (pentoline, posate, alimenti in plastica,…) per favorire così giochi di imitazione e di ruolo.
- Il cibo e le sue trasformazioni: pop corn, spremuta, pizza e biscotti..con la partecipazione diretta dei bambini
Tutte le proposte avanzate dalle educatrici poggiano sull’imprescindibile riconoscimento dei bambini nella loro individualità, nelle loro competenze e come esseri in relazione, con sé, con gli altri e con i contesti in cui vivono. Esse si pongono quindi come facilitatori e mediatori di esperienze ed opportunità, incoraggiando la libertà, la fantasia e la creatività in tutte le esperienze vissute e in ogni momento della giornata al nido.
L’educatrice referente della sezione sperimentale Primavera
Marta Costa